14 novembre

In camera mia c'è una "sciura" di 80 anni, vedova e con un solo figlio di 53 anni che vive con lei (dopo che è morto suo marito).

Questa sciura vive per il figlio, forse anche troppo, perché sto cucciolo di 53 anni non sa manco prepararsi una bistecca da solo.

Sono legatissimi.
Lei ha la memoria a breve termine che ha un timeout di scadenza piccolissimo tanto che ormai sento io le medicine che deve prendere, le ricordo di bere, parlo con i medici e poi con il figlio.

Mi parla tutto il giorno de "ilmioRoberto" che è il nome proprio del figlio.
Non ho mai sentito dire solo Roberto.
Sì chiama "ilmioRoberto".

Sta sciura è tenera, ma nonostante la sua tenerezza che si taglia con un grissino, riesce a farmi impazzire ogni due secondi con racconti, piccoli lamenti, chiacchiere.

"cosa mangerà oggi ilmioRoberto?. Io gli preparo lo spezzatino con le patate, e la carne mica la prendo al supermercato, vado dal macellaio....."

Quando le fanno l'antidolorifico la chiacchiera aumenta.
Quando finisce l'effetto dell'antidolorifico, la lamentela del dolore aumenta.

"signora Francesca, tel disi mi, qua ci stiamo a lungo. Ghè minga fretta però, io voglio uscire con le mie gambe"....

Evito il resto.

Comunque con questi modi da sciura tenera e molto simpatica, ha fatto una mezza cuccata con un vecchietto simpatico della Puglia, che sta nella stanza di fronte.

Lui la viene a trovare e si siede accanto al suo letto.
Chiacchierano, lui in pugliese, lei in lumbard.

Io, quando li ascolto, non riesco a capire nemmeno l'argomento di conversazione.

Parlano per le mezz'ore e se la ridono.
Se si capiscono davvero non lo so.

Il vecchietto stasera sapeva che la sciura andava a fare una gastro. Ha girato davanti alla porta fino a che non l'ha vista rientrare con il letto.

È tornato in camera, e dopo un po' viene fuori dalla sua stanza con un sacchetto rosso tutto tagliuzzato attorno alla vita, a mò di gonna, qualche pezzetto sulle spalle, e dei piccoli pezzetti tipo coriandoli, attaccati sul viso.

Appena la sciura ha aperto gli occhi, lui si è messo a ballare goffamente e ha intonato una tarantella.

Non sapevo se ridere per come era conciato, o piangere dalla tenerezza di quel gesto semplice, fatto con ciò che aveva, ma denso di generosità.

La sciura ha sorriso e poi è tornata nel sonno dell'anestesia.

Qui accade anche questo: piccoli gesti di tenerezza.

Commenti

Post popolari in questo blog

27 novembre (f.o. - fuori ospedale)