18 novembre

17 giorni di ospedale.
Oggi è venuta in stanza con me una vecchietta di 96 anni.

È un pò conciata ma ci sta abbastanza con la testa.

Quando è arrivata sembrava spaventata.
Era in casa di riposo e poi si è ritrovata qui in ospedale.

Appena messa a letto, infermieri e inservienti le hanno preso i parametri (pressione, febbre, etc) e poi hanno iniziato a pulirla.

È prassi. Procedure che seguono.
Ma lo fanno con dolcezza, parlandole con dolcezza, spiegandole tutto ciò che le stanno per fare.
Controllano eventuali piaghe, le curano con spray, creme, etc.

Finita la pulizia uno dei due le guarda il viso e le dice: "signora ha la bocca secca e un caccola in un occhio. Posso pulirgliela?".

La signora annuisce.

L'inserviente prende delle garze, le bagna un po' e si prende cura di quel viso scarno.
Pulisce e bagna la bocca, e poi si prende cura degli occhi, con calma, pazienza ed attenzione.

Le procedure e la prassi erano già finite quando l'avevano lavata.

Pulirle l'occhio sporco è stato un atto d'amore che mi ha commossa.

Significa prendersi cura della persona, anche se con una vita minimale, dove forse più che vivere, si sopravvive al tempo.

Significa dare dignità ad una persona che ha più problemi che cose che funzionano.

Che bagno d'amore è stata questa esperienza per me!

Difficile. Faticosa. Che vorrei non aver fatto.

Eppure è stato come immergermi in una parentesi di vita, dove la dimensione umana è tutto, dove il tempo riempito di attenzioni, cura e non ammala.

Mi sono commossa ad ogni visita per me, ad ogni carezza data ai pazienti dal personale di questo reparto, ad ogni minuto in cui qualcuno del personale è venuto a fare due chiacchiere con me dicendomi parole di sostegno o per farsi una risata.

Che doccia di umanità sto vivendo.

Come faccio a portare ciò che vivo qui, dentro la mia vita fuori?

Non voglio perdermi questa esperienza quando la fretta mi inizierà a mangiare tempo ed attenzione.

Non si può capire la potenza di questo che si vive qui dentro.
È una potenza che cura, consola, dà dignità, dà forza, lenisce paure.

Come si porta fuori di qua?

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